Nel Meeting Salute di Rimini affrontato il legame tra malnutrizione ed invecchiamento. Un corretto comportamento alimentare, migliora lo stato psico-fisico negli ultimi anni di vita

Vivere a lungo godendo di buona salute. Un obiettivo che può essere facilitato dall’adozione di corretti stili di consumo alimentare. La malnutrizione infatti, secondo quanto emerso dal recente Meeting Salute di Rimini, rappresenta il primo problema di salute per gli anziani. “L’invecchiamento rappresenta un processo biologico estremamente complesso derivante dall’interazione tra l’individuo e l’ambiente- ha spiegato la Professoressa Michela Barichella, Presidente Brain and Malnutrition Association Onlus – Tra i modulatori di questo processo, grande importanza riveste sicuramente la nutrizione, la quale si correla sia con la prevenzione, sia con l’instaurarsi o l’aggravarsi di diverse patologie, soprattutto nel soggetto anziano. Rappresenta pertanto un’importante arma per ridurre gli anni di disabilità”.
“La malnutrizione – è stato chiarito con un comunicato diramato dall’ufficio stampa del Meeting Salute di Rimini – è un’alterazione della struttura e della funzione dell’organismo, causata da uno squilibrio tra quello che introduciamo attraverso l’alimentazione e ciò di cui il nostro corpo ha bisogno per mantenersi in salute”. Durante il processo di crescita di un individuo, muta il metabolismo e la capacità di assorbimento dei nutrienti. In età avanzata poi, il soggetto anziano avverte meno la necessità di mangiare, anche per difficoltà causate dalla masticazione. Così facendo però si indebolisce e progressivamente riduce la sua capacità energetica.
Tra i vari tipi di malnutrizione quella proteico calorica è stata descritta come la più rilevante.  “Consiste in un inadeguato introito di energia e di proteine che può portare a conseguenze come perdita di peso, diminuzione della massa muscolare e riduzione della risposta immunitaria- ha ricordato  la professoressa Barichella- Proprio per evitare queste conseguenze e continuare a condurre uno stile di vita attivo si consiglia di adattare la propria alimentazione alle esigenze dell’età adulta”.
Per una corretta alimentazione, occorre ad esempio assumere adeguate quantità di frutta e verdura. “Solo il 37% degli anziani introduce 3-4 porzioni al giorno, mentre il 55% ne consuma solo 1-2 porzioni” ricorda l’ufficio stampa del Meeting. Inoltre “è incoraggiato l’uso di alimenti a maggiore densità nutritiva, l’apporto di fibra e raccomanda moderazione nell’assunzione di grassi, dolci, sale e alcolici. Fondamentale – ricorda sempre l’ufficio stampa del Meeting – è mantenere alto il quantitativo di acqua, in quanto nelle persone anziane frequentemente viene meno la sensazione di sete”. Si consiglia pertanto  “introdurre una sufficiente quantità, pari a 1,5- 2 litri, anche se non se ne sente il bisogno, per evitare di andare incontro a stati di disidratazione”. In conclusione dal Meeting Salute di Rimini è emerso che, per raggiungere un invecchiamento di successo, occorre combattere la malnutrizione. Per riuscirvi, si deve puntare ad integrare vitamine, minerali e proteine. E, cosa altrettanto importante, non bisogna dimenticarsi di bere molta  acqua.
 
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