Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera definitivo alla riforma dei criteri per la selezione dei manager Asl

Sarà presto redatto un elenco nazionale per i direttori generali di Asl e Ospedali. La riforma della Pubblica Amministrazione sulle regole per la scelta di direttori generali, sanitari e amministrativi delle strutture del Servizio sanitario nazionale è stata da poco approvata dal decreto legislativo.
Quest’ultimo risponde ai parametri richiesti dalla Consulta e sarà a breve pubblicato in Gazzetta Ufficiale, mentre il precedente testo era stato bocciato per il mancato rispetto del principio di “leale collaborazione” con le Regioni.
Il decreto correttivo in materia di dirigenza sanitaria è stato dunque approvato in modo definitivo e consentirà di mettere a punto la riforma della governance degli enti del Servizio Sanitario Nazionale. Una misura fortemente voluta dalla Ministra Lorenzin.
Su proposta di Maria Anna Madia, la Ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione, il decreto legislativo, detta disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171, in materia di dirigenza sanitaria.
Tutti i conferimenti di incarichi a direttore generale, direttore amministrativo e direttore sanitario e direttore dei servizi socio-sanitari sono regolamentati da tale provvedimento ove previsto dalla legislazione regionale.
E’ confermato l’elenco nazionale con principi fondamentali e uniformi validi ai fini dell’attribuzione del punteggio da parte della Commissione dei soggetti idonei alla nomina di direttore generale delle aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere e degli altri enti del Servizio sanitario nazionale.
Si specifica che
1. individuati gli idonei appartenenti all’albo nazionale, la valutazione dei candidati è a carico della Commissione regionale, nell’ambito della procedura regionale, “per titoli e colloquio”;
2. la nomina della Commissione regionale tocca al Presidente della Regione;
3. le modalità e i criteri della valutazione sono definiti dalle Regioni, che possono dettare ulteriori “modalità e criteri di selezione” per individuare il candidato più idoneo a ricoprire l’incarico che si intende attribuire;
4. nell’ipotesi di decadenza e di mancata conferma dell’incarico, le Regioni possono procedere alla nuova nomina oltre che con la procedura prevista dal decreto legislativo 171/2016, anche con l’utilizzo degli altri nominativi inseriti nella rosa di candidati, purché si tratti di una selezione svolta in data non antecedente agli ultimi tre anni e che i candidati appartengano all’elenco nazionale.
Il termine per la verifica da parte della Regione dei risultati aziendali conseguiti e il raggiungimento degli obiettivi di ciascun direttore generale è ampliato da sessanta a novanta giorni. Le modifiche al testo si sono rese necessarie per renderlo rispondente alle esigenze individuate dalla sentenza n. 251/2016 della Corte Costituzionale per consentire dunque la piena attuazione della delega nel rispetto dell’affermato principio di leale collaborazione con le Regioni, che a loro volta hanno approvato il nuovo Dlgs in Conferenza Unificata.
I titoli da riconoscere inoltre devono essere attinenti con l’incarico manageriale e con le materie della direzione aziendale. Saranno inclusi anche i corsi di perfezionamento universitari purchè siano di durata annuale, le abilitazioni professionali e altri corsi rilevanti di formazione manageriale. Si escludono invece tutti quelli che sono serviti per l’inserimento nell’elenco nazionale, di cui è stato anche modificato il punteggio minimo di accesso, da 75 a 70.
Il tutto dovrà avvenire senza nuovi o maggiori oneri.
 
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