Nove persone, tra medici e infermieri, sono state iscritte nel registro degli indagati per il decesso di una donna morta dopo due interventi chirurgici; si attendono gli esiti degli accertamenti peritali per chiarire la sussistenza di eventuali responsabilità sanitarie

Nove operatori sanitari dell’ospedale di Avellino sono stati iscritti nel registro degli indagati nell’ambito di un’inchiesta aperta dalla Procura del capoluogo di provincia campano sul decesso di una 41enne morta dopo due interventi chirurgici. Si tratta – riferisce il Mattino – di medici e infermieri in servizio nel reparto di ginecologia. L’ipotesi di reato è di omicidio colposo.

In base a quanto ricostruito la donna si era sottoposta a un’operazione per l’asportazione di un mioma. Quindi sarebbe finita nuovamente sotto ai ferri per uno choc settico, insorto in seguito al primo intervento. Trasferita in rianimazione sarebbe stata poi stroncata da un arresto cardiocircolatorio lo scorso 18 luglio.

Dopo lo svolgimento dei funerali e la tumulazione della salma i familiari hanno deciso di sporgere denuncia, rivolgendosi alla magistratura affinché venga fatta chiarezza sull’accaduto.

I parenti, nello specifico, chiedono di verificare se siano state poste in essere condotte negligenti o imperite da parte del personale che ha avuto in cura la loro congiunta nel periodo di degenza presso il nosocomio irpino.

Il Pm titolare del fascicolo ha quindi ritenuto di avviare i dovuti accertamenti sequestrando, come primo atto, la cartella clinica della paziente; inoltre – come riporta il Mattino – è stata disposta la riesumazione della salma per lo svolgimento dell’esame autoptico da parte di un medico legale.

Dall’accertamento post mortem si attendono risposte circa le cause che hanno portato la giovane al decesso nonché circa la sussistenza di eventuali responsabilità sanitarie. Per le conclusioni del perito bisognerà attendere 60 giorni.

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