Le strutture sanitarie abruzzesi sarebbero state prive di personale e il paziente è stato trasferito in elicottero in Umbria dove però è deceduto, cinque ore dopo aver accusato il malore, prima di raggiungere la sala operatoria

Mancanza di personale per svolgere l’intervento chirurgico e sale operatorie occupate. Sarebbero questi i motivi per cui un uomo abruzzese di 69 è stato rifiutato da ben sette strutture sanitarie regionali. L’uomo, colpito da aneurisma all’aorta nella sua abitazione, a Pratola Peligna, è morto dopo cinque ore sul piazzale dell’Ospedale di Terni, in Umbria.

Tutto ha inizio, secondo la ricostruzione del figlio, alle 7.30 dello scorso 12 agosto quando la vittima di questo presunto caso di malasanità si sente male in casa e dopo essere stato visitato dalla guardia medica viene trasportato in ambulanza al Pronto Soccorso di Sulmona.

Non essendo possibile l’intervento presso l’Ospedale peligno vengono contattati altri centri sanitari regionali, dove però non vi sarebbe stato personale sufficienza, mentre all’Ospedale di Chieti, specializzato per questo genere di operazioni, la sala operatoria si sarebbe liberata solo dopo le 15; un’attesa impensabile per una situazione di emergenza come quella in questione.

Alle 11.30, dopo la firma di una liberatoria da parte dei familiari, l’uomo viene trasferito con il servizio di elisoccorso a Terni, dove arriva alle 12.00. Ma la piazzola di atterraggio dell’elicottero è distante circa 6 chilometri dal nosocomio e quando l’ambulanza che lo trasporta arriva in ospedale è troppo tardi. Il paziente muore a pochi metri dal Pronto Soccorso.

I parenti hanno deciso di denunciare la Asl per accertare le responsabilità di quanto l’accaduto e per capire come sia possibile che una simile urgenza venga trattata a centinaia di chilometri di distanza dopo un lasso di tempo così ampio. La famiglia è convinta che il loro caro si sarebbe potuto salvare se operato subito. La Procura ha aperto un fascicolo e prima dello svolgimento della cerimonia funebre è stato eseguito l’esame autoptico i cui risultati, saranno pronti nel giro di quaranta giorni.

 

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