Pensione di reversibilità, spetta anche ai figli inabili al lavoro?

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La richiesta di chiarimenti di una lettrice, inabile al lavoro al 100%, in relazione al respingimento della richiesta di pensione di reversibilità del padre da parte dell’Inps

Quesito: Sono inabile al lavoro al 100%. Ho fatto domanda di pensione di reversibilità del mio papà deceduto. Ma l’istanza è stata respinta per mancanza di alcuni documenti tra i quali la “vivenza a carico”. Cosa significa?

Io non ero fiscalmente a carico di mio padre, ma da quando ho avuto l’incidente era lui che mi aiutava economicamente. Posso, quindi, richiedere la pensione di reversibilità?

Risposta: La pensione di reversibilità è un trattamento calcolato dall’Inps in base ai contributi maturati dalla persona deceduta. Si sostanzia in un assegno erogato in favore dei familiari di un assicurato o di un pensionato che era iscritto nelle liste della gestione previdenziale. L’importo tiene conto sia del grado di parentela dei congiunti superstiti che del reddito complessivo del nucleo familiare.

Per avere diritto al trattamento di reversibilità è necessario che l’assicurato deceduto abbia maturato alla sua morte 15 anni di assicurazione e contribuzione Inps, oppure 5 anni di assicurazione e contribuzione di cui almeno 3 nel quinquennio precedente alla data del decesso.

La pensione di reversibilità può essere riconosciuta, sulla base di determinate regole, al coniuge – o, con l’introduzione della Legge Cirinnà, al componente dell’unione civile-, ai figli, ai nipoti, ai fratelli e le sorelle e agli ascendenti, se ancora in vita, del defunto.

Per quanto concerne i figli, la pensione di reversibilità spetta sempre nel caso siano di età inferiore a 18 anni alla data del decesso dell’assicurato. I figli che dovessero essere inabili al lavoro, invece, hanno diritto sempre, a prescindere dall’età, ad una quota di pensione di reversibilità, ma solo se risultano fiscalmente a carico del genitore deceduto. Circostanza, quest’ultima, che nel caso della lettrice non sussiste, determinando il rigetto della richiesta da parte dell’Inps.

Avv. Emanuela Foligno

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