Per l’entrata in vigore si attende ora solamente la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha apposto ieri la sua firma sul testo di legge sulla “Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie”. A darne notizia è il relatore della legge per la Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati, Federico Gelli, che evidenzia come ormai per l’entrata in vigore della nuova normativa manchi solamente la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
“Si tratta di svolta storica per la sanità italiana – afferma il deputato e responsabile sanità del Partito Democratico –  Con questo provvedimento, atteso da oltre un decennio dagli operatori della sanità, riusciremo a dare risposta principalmente a due problematiche: la mole del contenzioso medico legale, che ha causato un aumento sostanziale del costo delle assicurazioni per professionisti e strutture sanitarie, e il fenomeno della medicina difensiva che ha prodotto un uso inappropriato delle risorse destinate alla sanità pubblica”.
“Il tutto – conclude Gelli – nell’ottica della ricerca di un nuovo equilibrio nel rapporto medico-paziente che permetta, da una parte ai professionisti di svolgere il loro lavoro con maggiore serenità, grazie alla nuove norme in tema di responsabilità penale e civile, e dall’altra garantendo ai pazienti maggiore trasparenza e la possibilità di essere risarciti in tempi brevi e certi per gli eventuali danni subiti”.
Nei giorni scorsi l’associazione Codici aveva lanciato una petizione proprio affinché il Capo dello Stato non firmasse quella che ha definito la ‘legge salvamedici’. “Con l’approvazione della Legge sulla Responsabilità Professionale, legge pensata e confezionata dal “Partito dei medici” contro i cittadini malati  -sostiene l’Associazione – sarà il paziente a dover dimostrare l’errore medico, in quanto risulta invertito l’onere della prova. Dunque, non solo il paziente non sarà minimamente tutelato in caso di errore medico, ma ci saranno gravi ripercussioni anche sul bilancio pubblico”.
“E’ evidente – continua Codici –  che, con l’approvazione di questa legge, nessun avvocato farà causa al singolo medico, che risponde solo di responsabilità extracontrattuale, ma agirà nei confronti della struttura sanitaria, che, invece, risponde per responsabilità di natura contrattuale.Ciò significa che, essendo tutte le cause di responsabilità rivolte alla struttura sanitaria, questa voce si andrà a caricare ulteriormente sulle tasse dei cittadini in quanto questi procedimenti incideranno sul funzionamento degli ospedali e delle strutture sanitarie che gravano già sulle tasche dei cittadini”.

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