Tumefazione al fianco sinistro per sospetta endometriosi sottocutanea (Tribunale Napoli sez. VIII, 05/04/2022, n.3421)

Tumefazione al fianco sinistro induce l’attrice a rivolgersi alla Casa di Cura che formula sospetta diagnosi di endometriosi sottocutanea e, dopo pochi mesi, scopre di essere HCV positiva.

Nello specifico la paziente deduce:

– in data 13.04.2011, a causa della presenza di una tumefazione al fianco sinistro dovuta ad una sospetta endometriosi sottocutanea, si ricoverava presso la Casa di cura per l’effettuazione di un intervento chirurgico di asportazione della neoformazione;

– in data14.04.2011 veniva dimessa con diagnosi definitiva di endometriosi;

– dopo circa trenta giorni dall’intervento, cominciava ad avvertire un senso di malessere generale, accompagnato da lieve rialzo termico, astenia ed inappetenza cui seguirono una serie di controlli specialistici;

– in data 07.03.2012 si ricoverava in regime di Day- Hospital presso l’Università Federico II di Napoli dove veniva sottoposta ad una serie di esami clinici all’esito dei quali emergeva la positività al virus Hcv;

– nonostante la diagnosi sia avvenuta in epoca successiva, segnatamente in data 03.04.2012, l’infezione da Hcv è stata contratta durante l’intervento chirurgico di asportazione della neoformazione presso la struttura sanitaria convenuta;

– tale circostanza determinava una patologia epatica cronica virale Hcv correlata producendo gravissime ripercussioni psico-fisiche, morali ed esistenziali non solo nella propria sfera giuridica, ma anche in quella dei propri congiunti.

La Casa di Cura, dopo avere chiamato in garanzia la propria Assicurazione, asserisce la carenza probatoria in relazione al nesso di causalità tra l’intervento chirurgico di tumefazione al fianco sinistro effettuato e la contrazione del virus Hcv in considerazione del notevole lasso temporale intercorso tra la diagnosi negativa e quella positiva e, in ogni caso, dell’osservanza di idonei protocolli di sanificazione ambientale da parte della struttura.

Previo espletamento di CTU Medico-legale, il Tribunale ritiene la domanda della paziente fondata.

Nel merito, l’attrice lamenta di avere subito danni derivanti dalla colposa condotta dei sanitari nell’esecuzione dell’intervento chirurgico di asportazione della tumefazione al fianco sinistro (cisti endometriosica), cui si è sottoposta presso la Casa di Cura.

Il Tribunale, premessa la responsabilità contrattuale dedotta dalla paziente, precisa che, pur gravando sull’attore l’onere di allegare i profili concreti di colpa medica posti a fondamento della domanda, tale onere non si spinge fino alla necessità di enucleazione e indicazione di specifici e peculiari aspetti tecnici di responsabilità professionale, conosciuti e conoscibili soltanto agli esperti del settore.

Nondimeno, a fronte dell’allegazione dell’attore di inadempimento, o inesatto adempimento, a carico del sanitario, o dell’ente, resta sempre l’onere probatorio relativo sia al grado di difficoltà della prestazione, sia all’inesistenza di colpa o di nesso causale, sia che l’inadempimento non vi è stato o che, pur esistendo, esso non è stato eziologicamente rilevante.

In assenza di detta prova, sussiste la responsabilità del medico. Ebbene, la paziente ha dedotto e dimostrato, l’intervento chirurgico di asportazione della cisti endometriosica, causa della tumefazione al fianco sinistro, ergo risulta fornita la prova del titolo posto alla base dell’azione.

La manifestazione clinica della positività al virus Hcv è emersa successivamente all’espletamento del suddetto intervento chirurgico, segnatamente in data 04.07.2011. Dopo circa tre settimane dalla dimissione, la paziente ha infatti iniziato a lamentare disturbi aspecifici quali ‘algia pelvica, astenia e febbricola serotina’. L’evidenza clinica dell’infezione è emersa, invece, solo in data 03.04.12, in seguito all’effettuazione di specifici controlli virologici aventi ad oggetto la ricerca dei markers dell’epatite C dai quali emergeva chiaramente la positività al virus Hcv.

Dall’analisi della evoluzione clinica della sintomatologia lamentata dalla paziente, nonché dall’esame delle peculiarità del caso concreto, è possibile, alla stregua di un giudizio probabilistico, stabilire la sussistenza di un nesso di causalità materiale tra la contrazione del virus Hcv, da cui è poi scaturita la diagnosi di epatite Hcv correlata lamentata dall’attrice e l’origine nosocomiale dell’infezione.

Sebbene l’evidenza clinica dell’infezione sia emersa solo in data 03.04.2012, in seguito all’espletamento di specifici esami presso l’Azienda Ospedaliera Federico II, la manifestazione dei sintomi è apparsa molto prima, in particolare, a distanza di circa tre settimane dall’intervento chirurgico di asportazione della tumefazione al fianco sinistro.

La sintomatologia legata all’infezione da virus dell’epatite C, come chiarito dai CTU, è variabile, potendo talvolta essere del tutto assente, ovvero notevolmente sfumata, e caratterizzarsi per la comparsa di sintomi aspecifici quali astenia, facile stancabilità, febbre o febbricola, atralgie ovvero di sintomi specifici quali ittero. Altrettanto variabile è il periodo di incubazione che oscilla da un minimo di poche settimane ad un massimo compreso tra i due e i sei mesi.

Quindi, i tempi di manifestazione clinica dei sintomi, compatibili con l’infezione da Hcv, inducono a ritenere altamente probabile che il contagio sia avvenuto durante il ricovero della paziente nella struttura sanitaria convenuta, pur se la diagnosi è intervenuta solo in epoca successiva.

Alla luce di tali considerazioni, soddisfatto anche il criterio della continuità fenomenologica, viene rilevato che la procedura interventistica di rimozione della tumefazione al fianco sinistro, cui è stata sottoposta la paziente, può legittimamente essere annoverata come fonte e causa del contagio.

La Casa di Cura viene condannata al ristoro dei danni quantificati in oltre ottantamila euro.

Avv. Emanuela Foligno

Sei vittima di errore medico o infezione ospedaliera? Hai subito un grave danno fisico o la perdita di un familiare? Clicca qui

Leggi anche:

Contesta le interazioni con l’esame strumentale

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui