La Federazione Italiana Medici Pediatri propone di estendere la vaccinazione antinfluenzale ai bimbi da 0 a 6 anni: ‘Non è una malattia banale’

La Federazione Italiana Medici Pediatri ha lanciato la proposta di estendere la vaccinazione antinfluenzale anche ai bambini da 0 a 6 anni.

In base ai dati ufficiali definitivi, infatti, il picco epidemico dell’ultima influenza stagionale è stato il più elevato degli ultimi 15 anni. In totale, infatti, ha causato 160 morti, di cui 2 donne in gravidanza, e 744 casi gravi.

“È necessario modificare la strategia adottata dall’Italia contro l’influenza stagionale”, afferma Paolo Biasci, Presidente Nazionale Fimp.

“Come prima cosa, i bambini sani nella fascia di età dai sei mesi a sei anni, devono essere considerati come una categoria a rischio che ha bisogno della vaccinazione”.

Una proposta, questa, indirizzata alle Istituzioni sanitarie e politiche del nostro Paese.

“L’influenza – prosegue Biasci – continua a essere considerata come una malattia banale ma in realtà può essere molto pericolosa e causare complicanze anche gravi”.

Il Presidente Fimp ha poi ricordato che un bimbo con meno di 5 anni corre 10 volte di più il rischio di ammalarsi rispetto ad un anziano.

Questo significa che se non viene vaccinato può trasformarsi in un “untore”. E, quindi, diffondere il virus tra l’intera popolazione.

“Quindi – prosegue Biasci – bisogna cambiare il piano vaccinale italiano ed estenderlo ai giovanissimi se vogliamo ridurre i contagi e anche il numero dei decessi”.

Secondo Biasci questa è una strategia vincente “che è già stata sperimentata con successo in altri Paesi”.

Per Giorgio Conforti, referente nazionale Fimp per le vaccinazioni, è da  oltre 10 anni che Fimp sostiene la necessità di coinvolgere i bambini in età pre-scolare nella vaccinazione antinfluenzale.

E i numeri relativi all’ultima stagione sembrano confermare la necessità di tale scelta.

“Non possiamo poi dimenticare – continua Conforti – che viviamo in un periodo storico molto particolare dove i vaccini sono vittime di una sempre crescente e ingiustificata disaffezione”.

“Proprio per questi motivi – conclude – proponiamo un cambiamento radicale delle vaccinazioni antinfluenzali che deve essere valido per l’intero territorio nazionale”.

 

 

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