Alcol blow: serve l’avvocato? Il parere della Cassazione

24 Ottobre 2018

La Corte di Cassazione fa il punto in merito all’utilizzo dell’ alcol blow, simil-torcia impiegata per accertamenti preliminari sul tasso alcolemico. Ecco cosa ha stabilito

Nella sentenza numero 47761/2018 la Corte di Cassazione ha fornito dei chiarimenti importanti in merito all’ alcol blow.

Secondo i giudici, infatti, quello eseguito utilizzando l’ alcol blow è un accertamento non invasivo con funzione meramente preliminare a quello poi eseguito mediante etilometro.

Ne consegue, pertanto, che si tratta di un accertamento estraneo alla categoria di quelli urgenti sulle persone di cui all’articolo 354 del codice di procedura penale.

Accertamenti per i quali è previsto l’obbligo di dare avviso a chi vi si sottopone di farsi assistere da un difensore di fiducia.

Ma cos’è l’ alcol blow?

Si tratta di un apparecchio, di aspetto simile a una torcia, con il quale è possibile eseguire l’alcoltest. Tale strumenti consente di misurare il tasso alcolemico attraverso l’analisi del respiro e permette di eseguire controlli su larga scala.

Ma non è tutto.

Come precisato dalla sentenza in commento, per utilizzarlo non serve il previo avvertimento della facoltà per l’automobilista di nominare un difensore di fiducia.

La vicenda

Nel caso di specie, il soggetto al volante era stato ritenuto, sia in primo che in secondo grado, responsabile del reato di guida in stato di ebbrezza con l’aggravante dell’ora notturna.

Ebbene, l’uomo, davanti alla Corte di cassazione, aveva tentato di far valere la nullità/inutilizzabilità del risultato dell’alcoltest al quale era stato sottoposto.

Come? Sostenendo che durante il controllo con alcol blow non vi era stato il previo avviso circa il diritto all’assistenza difensiva.

Per i giudici, però, tale doglianza va ritenuta palesemente infondata.

In questo caso, infatti, l’avviso non è necessario, e la sua carenza non è un elemento che permette di salvare l’automobilista dalla condanna.