“Le nuove responsabilità del coordinatore nell’attuazione del Patto per la Salute”

Valorizzare e dare centralità al ruolo del coordinatore infermieristico, figura di vertice di questa professione sanitaria, che ormai svolge funzioni sempre più complesse e delicate, alla luce delle nuove trasformazioni che stanno rimodulando i ruoli e le competenze nel settore sanità.

E’ stato questo il fulcro del convegno che si è svolto al Ministero della Salute e intitolato: ‘Le nuove responsabilità del coordinatore nell’attuazione del Patto per la Salute. Competenze e valorizzazione’. Al convegno hanno partecipato i principali attori del sistema: Governo, Regioni, Fiaso, Ipasvi e Sindacati. Sono loro i protagonisti del cambiamento in atto dal punto di vista organizzativo e contrattuale, alla luce del Patto per la Salute.

“Nella realtà odierna – ha spiegato Maria Gabriella De Togni, presidente nazionale Cnc, aprendo i lavori – ai coordinatori vengono richieste sempre maggiori responsabilità che comportano competenze di natura manageriale e organizzativa. In particolare sostengono nuovi modelli dell’assistenza con il loro team professionale e operano in molteplici sedi come: dipartimenti Unità operative complesse, accorpamenti di più U.O.C (anche tre o quattro, con altrettanti direttori), Case della Salute, hospice, RSA, ospedali di comunità. In questo contesto, inoltre, troppo spesso sono oberati da pesanti incombenze in ambito amministrativo”: De Togni, quindi, ha lanciato un appello affinché si ponga rimedio tra qualità delle attività esercitate e riconoscimento della funzione.

“Il nuovo assetto della sanità che si sta costruendo nelle Regioni relativo alla valorizzazione delle cure primarie con una sanità sul territorio 24 ore al giorno 7 giorni alla settimana ed il nuovo assetto dell’ospedale per intensità di cura – ha affermato il Sottosegretario alla Salute Vito De Filippo – non possono che avere come protagonisti centrali e strategici proprio i coordinatori infermieristici e delle altre professioni sanitarie, ai quali compete il ruolo di registi e gestori di questo processo innovativo. Il contratto dovrà dare risposte adeguate alla valorizzazione del ruolo dei coordinatori, dando chiarezza e certezza nell’affidamento dell’incarico ai coordinatori, un preciso inquadramento normativo ed economico degli stessi coordinatori, oggi diversificato, partendo dall’esperienza positiva già attuata nelle Regioni cosiddette più avanzate, realizzando un vero e proprio inquadramento manageriale”.

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