Per la morte di un uomo di 78 anni, deceduto per West Nile, risultano indagati undici medici. Il medico legale parla di emorragia cerebrale

Ci sono undici medici indagati per il caso di un uomo deceduto per West Nile il 10 settembre scorso a Ferrara. La vittima, un pensionato di 78 anni, mentre era in cura per il virus e dopo essere stato dimesso già due volte, è poi morto in circostanze da chiarire.

I sanitari indagati dalla Procura di Ferrara sono tutti dell’ospedale Sant’Anna di Cona.

Nella giornata di ieri, il medico legale Matteo Tudini ha eseguito l’autopsia sul corpo del pensionato, ordinata dal sostituto procuratore Andrea Maggioni, titolare del fascicolo.

Quello che l’inchiesta intende appurare nella vicenda dell’uomo deceduto per West Nile è – soprattutto – se le due dimissioni antecedenti al decesso fossero opportune o meno.

Il 78enne era infatti stato dimesso dall’ospedale a fine agosto e poi ai primi di settembre.

L’analisi sul corpo dell’uomo ha rivelato un’emorragia cerebrale.

Il caso

Il pensionato deceduto per West Nile era stato portato al Pronto soccorso per la prima volta il 24 agosto per difficoltà motorie e lamentando un forte mal di testa.

Erano dunque seguiti numerosi accertamenti, al termine dei quali era stato dimesso.

Nel pomeriggio del 25 agosto la situazione dell’uomo però non era affatto migliorata.

I familiari avevano rinvenuto l’anziano ai piedi del letto in seguito a una caduta. Non era in grado né di muoversi, né di parlare.

Trasportato in ambulanza al Sant’Anna, erano stati eseguiti nuovi accertamenti.

Alle ore 23 di quel giorno, poi, le dimissioni.

“Secondo il referto – spiega l’avvocato Mariasole Orsini che assiste i familiari di Carollo – aveva la febbre, un principio di polmonite e un declino cognitivo. Venne rimandato al medico curante con una terapia antibiotica”.

Ma non è tutto.

L’avvocato avrebbe precisato che l’età dell’uomo avrebbe probabilmente richiesto qualche accertamento in più, in quanto paziente a rischio.

Nei giorni seguenti, l’uomo ha continuato ad accusare diversi malesseri. Così, il 1° settembre è avvenuto l’ultimo ricovero all’Ospedale di Cona.

Qui è iniziata la cura per sospetta West Nile, già prima che venisse effettuata la rachicentesi eseguita il 7 e i cui risultati arrivarono il giorno successivo, confermando la diagnosi.

Dopo essere entrato in coma, l’uomo è infine deceduto per West Nile il 10 settembre.

Gli undici medici che lo hanno avuto in cura in Pronto soccorso e nei reparti di Medicina generale e Malattie infettive – assistiti dagli avvocati Michele Ciaccia e Marco Linguerri – sono tutti indagati per l’ipotesi di omicidio colposo dovuto a negligenza.

 

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