Molti forse già sanno che le onde d’urto vengono oggi utilizzate per il trattamento di alcune affezioni molto comuni come la spina calcaneare.

Obiettivo di questo trattamento è proprio quello di distruggere, frammentando, la calcificazione esuberante che si viene a formare per i microtraumi ripetuti a carico delle fascia plantare, nel punto in cui essa si inserisce sul calcagno.

Le onde d’urto sono quindi una forma di ultrasuono molto potente. In medicina vengono anche usate per frammentare i calcoli biliari o quelli urinari, presenti ad esempio nella vescica di alcuni di noi.

E fino a qui nessuna nuova… si fa per dire.

Da poco infatti presso l’università di Salisburgo si sta osservando come le onde d’urto possano giovare anche sul trattamento di alcuni tessuti molli come i muscoli. I ricercatori stanno infatti cercando di capire in che modo i muscoli di alcune cavie animali rispondono in modo, apparentemente sorprendente e positivo, alle stimolazioni sonore.

I ricercatori della dottoressa Zissler hanno trovato che l’azione delle onde d’urto possono essere utilizzate nella riparazione muscolare dopo uno strappo. Le onde d’urto infatti vanno a stimolare le cellule muscolari. Ma non basta. Se infatti i ricercatori inseriscono localmente cellule staminali che poi vengono stimolate con le onde, queste si iniziano a comportare proprio come cellule muscolari. Si specializzano e riparano quindi con un tessuto cicatriziale specifico!

Con questo però non si vuole dire che ci sia una soluzione miracolosa. Infatti i ricercatori sono convinti che questo sia il primo passo di un percorso di riabilitazione comunque complesso. Il primo passo di un nuovo cammino che inizia con una riparazione specifica di tessuto muscolare e non connettivale. Questo fattore riduce sicuramente i tempi di cura, ma più significativo è considerare il fatto che si dovrebbe ridurre quasi totalmente la possibilità delle recidive e delle sequele determinate dalla cicatrizzazione aspecifica che avviene naturalmente nel nostro corpo.

In attesa dei progressi negli studi comunque non mi rimane che ricordarti come riconoscere uno strappo muscolare e come comportarti nell’immediato.

Nel 90% dei casi, chi subisce uno strappo muscolare si comporta e sente le stesse sensazioni di una persona  alla quale è stato tirato un sasso con violenza. Subito si rende conto della incapacità di fare forza con quel muscolo. Il trattamento tempestivo è ghiaccio ed ecografia. Poi un ottimo piano di riabilitazione.

Dr Paolo Scannavini

Fisioterapista e Kinesiologo

Per ulteriori chiarimenti o dubbi su tali problemi scrivete a redazione@responsabilecivile.it

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