Come si compila l’indicatore della situazione economica equivalente, ovvero il modello Isee 2018 alla luce delle più recenti modifiche

Cosa è e come deve essere compilato il modello Isee 2018?
Dal 1998 è in vigore il cosiddetto indicatore della situazione economica dei nuclei familiari.
Questo è necessario per accedere alle prestazioni sociali e sociosanitarie in moneta e in servizi.
Negli ultimi anni, questo ha subito delle modifiche finalizzare a rendere più equa la valutazione della condizione economica dei cittadini e del reddito disponibile.
Il modello Isee 2018 vuole rendere ancora più precisa la differenziazione a seconda della prestazione che con esso si vuole richiedere.

Ecco quindi una breve guida per capire come debba essere compilato il modello Isee 2018.

Oggi esistono diversi modelli Isee. Vediamo quali sono.
Il primo è quello ordinario, con il quale è possibile calcolare la maggior parte delle prestazioni sociali messe a disposizione dei cittadini dallo Stato.
Laddove però la prestazione che si voglia richiedere è di particolare natura sociale o sanitaria, occorre utilizzare il modello Isee sociosanitario.
Quest’ultimo si utilizza nelle ipotesi di ricovero in particolari strutture per soggetti che non sono autosufficienti. Ma anche nel caso di bonus per gli acquisti o i servizi a favore dei disabili e di prestazioni di assistenza domiciliare.
Vi è poi il cosiddetto l’Isee corrente.
Questo tiene conto, ove ciò sia necessario, dei redditi degli ultimi 12 mesi ed è funzionale ad offrire una visione della situazione economica effettiva.
Ciò è possibile anche quando la stessa sia stata viziata da eventi avversi come ad esempio la perdita del lavoro.
Se in un nucleo familiare vi è solo un genitore e un figlio minorenne, il modello da utilizzare è l’Isee minorenni.
Dedicato agli studenti che chiedono prestazioni relative al diritto allo studio è invece l’Isee Università. Questo prevede diverse tipologie di calcolo dell’indicatore in cui lo studente rientra nel nucleo familiare anche se non è più convivente per ragioni di studio.
Questo, ovviamente, a meno che non dimostri la propria indipendenza economica.
Infine, vi è l’Isee integrativo che si utilizza in presenza di variazioni da comunicare rispetto al modello Isee già presentato.

Ma come si calcola l’ Isee 2018?

Il calcolo del valore Isee viene fatto sulla base dei dati forniti dai cittadini e ricavati dall’Inps e tiene conto del rapporto tra la somma dei redditi e la scala di equivalenza.
La somma dei redditi deve tenere conto dei redditi agrari, dei redditi di capitale, dei redditi di lavoro dipendente, dei redditi di lavoro autonomo, dei redditi d’impresa e dei redditi diversi.
La scala di equivalenza permette di comparare i redditi delle famiglie con una diversa struttura.

Che documenti occorrono?

Per ottenere il modello Isee 2018 è necessario innanzitutto aver prima compilato la DSU – documentazione sostitutiva unica.
Nella DSU si inseriscono tutte le indicazioni anagrafiche, reddituali e patrimoniali utili a descrivere la condizione economica del nucleo familiare.
All’atto della compilazione sono richiesti i seguenti documenti.
Il codice fiscale dei componenti del nucleo familiare; il documento di riconoscimento del richiedente o del suo tutore o rappresentante legale; l’eventuale contratto di affitto per l’appartamento nella sede dell’università, i redditi relativi ai due anni precedenti la DSU; il patrimonio mobiliare e quello immobiliare relativi al 31 dicembre dell’anno precedente.
Infine, la compilazione della DSU, le informazioni sugli autoveicoli e le imbarcazioni da diporto.
Potrebbero essere anche richiesti altri documenti più specifici.
Chi risulta portatore di handicap, ad esempio, sarà tenuto a produrre anche la certificazione relativa all’handicap o alle strutture in cui è stato ricoverato.

Dal 2016 sono cambiate le denominazioni relative alle caselle di riferimento per i minorenni senza redditi né patrimonio.

Nel modello Isee 2018 esse si trovano nel quadro A, moduli MB.1 e MB.2.
È cambiato anche il quadro relativo agli studenti universitari con unico genitore separato.
Oggi si trova nella prima casella e si deve infatti precisare che nel nucleo familiare vi è un solo genitore, mentre l’altro è separato o comunque non legalmente convivente.
Ancora, nel patrimonio mobiliare vanno indicate anche le carte prepagate con Iban e i trasferimenti di denaro tra familiari.
Inoltre, nella sezione rimborsi spese i contributi a tale titolo non vanno riportati solo se le spese sono state rendicontate.
Invece, nel caso in cui un componente del nucleo familiare non debba presentare la dichiarazione fiscale o usufruisca della sospensione degli adempimenti tributari a seguito di eventi eccezionali, egli dovrà barrare una casella nel quadro FC8 del Modulo FC3.
Un’ultima novità riguarda il modello Isee università. Se lo studente ha contratto matrimonio, anche del reddito del coniuge, di questo bisognerà tenerne conto.
Infine, dal 2018 ci sarà un’ulteriore novità.
Oggi, infatti, spesso i cittadini si trovano costretti a ricorrere all’aiuto dei Caf per compilare la DSU. Per questo, è necessario compilare un mandato e una delega, reperibili sul sito dell’Inps.
Dal prossimo anno, attingendo alle informazioni disponibili nell’Anagrafe tributaria, nel Catasto e negli archivi Inps, l’Istituto precompilerà la DSU in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate.
In tal modo, la renderà disponibile ai cittadini o telematicamente sul proprio sito web o sul portale dell’Agenzia delle entrate o, con apposita delega, tramite i Caf.
Tale modifica è stata prevista dal d.lgs. n. 147/2017.
 
 
 
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