La figlia del titolare operava da circa un decennio pur non possedendo la necessaria abilitazione. Eseguiva cure dentarie ma anche interventi di impiantologia e protesi senza essere iscritta all’albo degli odontoiatri

I pazienti la consideravano una professionista di tutto rispetto; in realtà la donna, pur essendo abilitata alla professione medica, non aveva mai conseguito la specializzazione per la professione di odontoiatra e, dai successivi accertamenti, non è risultata iscritta all’albo degli odontoiatri.
L’esercizio abusivo della professione odontoiatrica è emersa nell’ambito di un’attività di verifica fiscale di routine svolta dai militari del comando provinciale della Guardia di finanza Roma. Gli uomini del 117 hanno infatti scoperto che, all’interno di un affermato e noto studio dentistico, operante da oltre un ventennio e con un’ampia clientela, l’attività veniva esercitata prevalentemente dalla figlia della titolare, la quale, tuttavia, non ne possedeva alcun titolo.
La ‘finta dentista’ avrebbe quindi operato per circa un decennio predetta da oltre un decennio sottoponendo gli ignari pazienti non solo ad estrazioni e cure dentarie, ma anche ad interventi di implantologia e protesi.
A conclusione delle investigazioni, su richiesta del Pubblico ministero titolare delle indagini, il Tribunale di Velletri ha disposto il sequestro preventivo dei luoghi di esercizio e delle attrezzature costituenti lo studio odontoiatrico, al fine di evitare il protrarsi delle attività abusivamente esercitate e la continuazione del reato. Il provvedimento è stato eseguito nei giorni scorsi dalle finanzieri di Nettuno.

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