La consulenza tecnica disposta dalla Procura di Lodi sul decesso di un dodicenne, morto per un’occlusione intestinale non diagnosticata, evidenzierebbe che il ragazzo si sarebbe potuto salvare

Potrebbe essere chiuso a breve il fascicolo per omicidio colposo aperto dalla Procura di Lodi in seguito al decesso, nel dicembre del 2019, di un ragazzo di dodici anni, morto per un’occlusione intestinale non diagnosticata tempestivamente. In base alle conclusioni della consulenza tecnica disposta dalla magistratura – come riporta il quotidiano Il Giorno – il ragazzo, se operato immediatamente, si sarebbe potuto salvare.

Il giovane, di origini peruviane ma residente nel lodigiano, la sera del 27 dicembre – secondo la ricostruzione dei familiari– aveva cominciato ad avvertire un forte mal di pancia. La mattina successiva era stato portato in Pronto soccorso. Registrato alle 5.30, gli sarebbero stati fatti dei prelievi e somministrati antidolorifici.

Dai primi esami sarebbe emersa una quantità eccessiva di globuli bianchi ma la situazione non sarebbe stata ritenuta tale da richiedere un intervento chirurgico.

Solamente dopo lo svolgimento di un’ecografia e l’evidenza di un blocco intestinale si sarebbe deciso di intervenire ma, nell’attesa del trasferimento in un altro reparto, il quadro clinico del paziente si sarebbe aggravato con una serie di collassi.

Il dodicenne sarebbe quindi finito in sala operatoria alle 2.30 del 29 dicembre dove gli sarebbero stati asportati 38 centimetri di intestino. Quindi sarebbe rimasto in terapia intensiva fino al giorno successivo, quando è morto a causa di una arresto cardiaco.

I parenti si erano subito rivolti all’Autorità Giudiziaria chiedendo che venisse fatta piena luce sull’accaduto e la stessa direzione della struttura sanitaria aveva avviato un audit interno dal quale, tuttavia, non sarebbero emerse anomalie. Una tesi, quest’ultima, ritenuta non del tutto convincente dagli inquirenti, come ora sembrerebbe confermato dagli esiti degli esperti incaricati di fare luce sull’episodio e valutare la correttezza o meno delle procedure adottate in ospedale.

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