La Procura di Lodi ha chiesto e ottenuto il processo per un medico chirurgo, accusato del decesso di un giovane di 12 anni, morto – secondo l’accusa – per una mancata diagnosi di occlusione intestinale nel dicembre del 2019; al ragazzo, arrivato in ospedale con forti dolori, erano stati asportati 38 centimetri di intestino
Il Gup di Lodi, su richiesta della Procura, ha rinviato a giudizio un chirurgo accusato di omicidio colposo in relazione al decesso di 12enne morto per una mancata diagnosi di occlusione intestinale.
In base a quanto riportato dal Giorno, il ragazzo aveva cominciato ad avvertire forti dolori la sera del 27 dicembre 2019. I genitori avevano quindi deciso di portarlo in ospedale. Nonostante le prime cure il paziente non riusciva ad andare in bagno; solo dopo che erano trascorse diverse ore era stato sottoposto a ecografia che aveva rivelato un blocco intestinale con conseguente necessità di intervento. Al 12enne erano stati asportati 38 centimetri di intestino. Dopo il ricovero in terapia intensiva, tuttavia, il 30 dicembre era sopraggiunto il decesso per arresto cardiaco.
Secondo l’ipotesi accusatoria, con una diagnosi tempestiva, il bambino si sarebbe potuto salvare; sarebbe stato sufficiente eseguire una tac.
Il pubblico ministero titolare del fascicolo ha chiesto e ottenuto il processo per il professionista indagato. La prima udienza è fissata a marzo 2022.
I familiari della vittima per ora non si sono costituiti parte civile, scegliendo di procedere con la causa civile, che inizierà- riferisce sempre il Giorno – a gennaio 2022.
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