I professionisti sono accusati di omicidio colposo in relazione al decesso di una giovane paziente morta per un edema cerebrale massivo di cui non avrebbero riconosciuto i sintomi

Tre medici dell’ospedale Civile di Pescara rischiano di finire a giudizio per omicidio colposo nell’ambito dell’inchiesta sul decesso di una donna di 32 anni, morta per un edema cerebrale massivo provocato da una encefalite derivante da un herpes.

La vicenda, come ricostruisce il quotidiano il Centro, risale alla scorsa primavera. La giovane sarebbe stata portata nel nosocomio del capoluogo di provincia abruzzese per un malore il 1 aprile, ma sarebbe stata dimessa dopo poche ore. Alcuni giorni dopo le sue condizioni si sarebbero aggravate e, nonostante un secondo ricovero, il 6 aprile era sopraggiunto il decesso.

A causare la tragedia, secondo l’autopsia disposta dalla Procura ed eseguita da un medico legale e da un infettivologo, sarebbe stata una “ipertensione endocranica maligna secondaria ad encefalite erpetica complicata da arresto cardiocircolatorio”.

In base all’ipotesi accusatoria, i tre camici bianchi finiti nel registro degli indagati dopo la denuncia presentata dai familiari della vittima, alla luce della sintomatologia presentata dalla donna (che aveva difficoltà a parlare) avrebbero sbagliato la diagnosi.

Più specificamente a uno dei dottori, l’infettivologo, viene contestato di aver agito con negligenza per non aver “diagnosticato tempestivamente la patologia di encefalite su base infettiva da cui era affetta la paziente” e, conseguentemente per “non aver adottato tempestivamente l’adeguato e corretto percorso terapeutico, farmacologico, pur in presenza di sintomatologie potenzialmente evocative della suddetta patologia quali stato febbrile e alterazione dello stato mentale”.

Ai due colleghi del servizio psichiatico, dove la donna era stata ricoverata con diagnosi di “stato confusionale da sospetta psicosi all’esordio”, viene invece addebitato di non aver “rivalutato il sospetto diagnostico anche attraverso la tempestiva richiesta di nuova consulenza infettivologica e di esami di laboratorio e accertamenti strumentali”.

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