Firmato il decreto dal Miur e dal Ministero della Salute; prevista la riduzione della durata dei percorsi formativi

Il Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, di concerto con il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ha firmato il decreto di riordino degli ordinamenti didattici dei corsi di specializzazione di area sanitaria il cui accesso è riservato a studenti che abbiano conseguito titoli di studio diversi dalla laurea magistrale in medicina e chirurgia.

Il riordino, che tuttavia avrà effetto dall’anno accademico che parte a novembre 2017, prevede la riduzione della durata dei percorsi formativi ad accesso riservato ai “non medici”. Per il conseguimento del titolo, infatti, lo specializzando in formazione dovrà acquisire 180 CFU complessivi per le Scuole articolate in 3 anni e 240 CFU complessivi per le Scuole articolate in 4 anni. Per ogni singola tipologia di Scuola, gli Atenei potranno attivare un’unica Scuola con entrambi gli Ordinamenti didattici al proprio interno – quello relativo ai Medici e quello per i laureati “non medici” – oppure una singola Scuola per ogni Ordinamento.

Il decreto, spiega il MIUR in una nota, individua le tipologie di Scuola di specializzazione, il profilo specialistico, gli obiettivi formativi ed i relativi percorsi didattici, suddivisi in aree e classi, e provvede al riordino degli ordinamenti in sei Scuole di specializzazione appartenenti all’Area dei servizi clinici.

Nello specifico, nella Classe di medicina diagnostica e di laboratorio, rientrano “Microbiologia e Virologia” e “Patologia Clinica e Biochimica Clinica”, entrambe della durata di quattro anni; nella classe Classe dei servizi clinici specialistici biomedici troviamo “Genetica medica”, “Farmacologia e Tossicologia Clinica” e “Scienza dell’alimentazione”, anche queste tutte della durata di quattro anni; infine rientra nella Classe della sanità pubblica la Scuola di specializzazione in “Statistica sanitaria e Biometria”, della durata 3 anni. Il decreto sarà ora inviato ai competenti organi di controllo e sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

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