Attesa per settembre la decisione del Gup relative al procedimento che vede coinvolte due dirigenti mediche di una struttura sanitaria per disabili in provincia di Pisa, accusate di omicidio colposo per il decesso di un 26enne soffocato da un boccone durante una cena con i genitori

Sono accusate di omicidio colposo in relazione al decesso di un giovane di 26 anni, ospite di una residenza sanitaria per disabili in provincia di Pisa, soffocato da un boccone mentre cenava con i propri genitori nel marzo del 2019. Si tratta della direttrice sanitaria delle struttura e di una neuropsichiatra, specialista di riferimento della struttura.

Come riferisce il Tirreno la prima invocherà il non luogo a procedere, mentre la dottoressa avrebbe chiesto di essere giudicata in abbreviato.

Secondo l’ipotesi accusatoria sostenuta dal Pm titolare del fascicolo, il decesso sarebbe da mettere in relazione ai farmaci somministrati al giovane.

I familiari, infatti, avrebbero scoperto – riferisce ancora il Tirreno – che il figlio era stato sedato con dei medicinali che, già in precedenti occasioni gli avrebbero causato delle gravi crisi respiratorie. In base a quanto appurato, peraltro, il ragazzo avrebbe rischiato altre volte il decesso per soffocamento durante i pasti.

Da lì la denuncia che aveva portato all’apertura di un’inchiesta sfociata nella richiesta di rinvio a giudizio per le due indagate.

La decisione del Gup presso presso il Tribunale del capoluogo di provincia toscano è attesa per il prossimo settembre. Nell’ambito del procedimento si sono costituiti parte civile i genitori della vittima

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