Un milione e 300mila euro ai figli di un uomo deceduto all’età di 49 anni nel 2003 dopo aver contratto il virus HCV per una trasfusione di sangue infetto

E’ morto nel 2003 all’età di 49 anni dopo aver contratto l’epatite C, a causa di una trasfusione di sangue infetto. Aveva convissuto con la malattia per 20 anni. Era infatti il 1983 quando l’uomo, di origini marsicane, venne sottoposto a una emotrasfusione all’ospedale di Brescia in seguito a un intervento per la sostituzione della valvola aortica. Dopo alcuni anni aveva scoperto di aver contratto il virus HCV.

Nei giorni scorsi il Tribunale dell’Aquila ha riconosciuto ai figli del defunto un risarcimento pari a circa un milione e 300mila euro, compresi gli interessi. La sentenza è arrivata dopo una lunga battaglia legale avviata dagli eredi nei confronti del Ministero della Salute, per aver omesso di vigilare sulla sicurezza del sangue. Il tutto nonostante all’epoca fossero state già acquisite le conoscenze scientifiche e gli strumenti di controllo sul sangue e sui i suoi componenti.

Il dicastero si era opposto alle pretese risarcitorie, eccependo l’intervenuta prescrizione e la mancanza di prove della presunta colpa dell’amministrazione nonché la non sussistenza del nesso causale tra le omissioni contestate e i danni causati al paziente.

Secondo il Giudice, tuttavia, in relazione alla prescrizione del reato, dopo la morte si era creato un nuovo evento e, quindi, un nuovo decorso dei termini.

Inoltre, la relazione tecnica aveva evidenziato l’inaccurata selezione dei donatori all’epoca dei fatti, oltre alla mancanza di test idonei all’identificazione del virus e il fatto che non venissero effettuati i cosiddetti test surrogati, che avrebbero quantomeno ridotto il rischio di infezioni.

In base alla consulenza disposta dal Tribunale, quindi, il ministero avrebbe dovuto mettere in atto tutte le accortezze necessarie al fine di ridurre i rischi di contagio, vigilando sulle strutture operative competenti, anche per le infezioni che all’epoca non erano ancora conosciute.

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