L’Azienda sanitaria non aveva dimostrato l’osservanza dei protocolli ufficiali volti a prevenire l’infezione contratta in ospedale dalla paziente

La Asl di Taranto è tenuta a risarcire i congiunti di un paziente deceduto per una infezione contratta in ospedale, dovuta al batterio Klebsiella.

La diffusione di tale batterio, infatti, risulta abbastanza comune in ambiente nosocomiale, quando manchi una corretta disinfezione e una adeguata profilassi. Quando cioè si verifichi una imprevista e incauta interruzione della catena delle azioni di prevenzione idonee a scongiurare il contagio dei pazienti con agenti patogeni.

Nel caso di specie, il Tribunale di Taranto si è trovato a giudicare il caso di una donna ricoverata in ospedale a seguito di una caduta dalla scala, con un trauma cervicale e facciale. La signora veniva sottoposta, nel giro di breve tempo, a tre interventi chirurgici, durante i quali contraeva una infezione meningo-encefalica da Klebsiella Pneumoniae che in pochi giorni la portava alla morte.

Il Giudice ha rilevato che la responsabilità della struttura sanitaria per i danni subiti dalla paziente ha natura contrattuale.

Questo è da ricondursi al fatto che l’accettazione in ospedale, prodromica al successivo ricovero, comporta la conclusione di un accordo soggetto alle norme ordinarie circa l’inadempimento contrattuale, come previsto all’art.1218 cc.

In ragione di ciò l’ospedale è tenuto a fornire assistenza medica, che consiste non solo nella cura ma anche nell’attività di prevenzione dal rischio di eventuali infezioni e contagi all’interno della struttura.

Il Tribunale, nella sentenza n. 2241/2019, ha dunque fatto presente come la Asl non avesse dimostrato l’osservanza dei protocolli ufficiali, volti alla prevenzione di infezioni in ambiente ospedaliero. La sola prova del pedissequo e capillare rispetto di tali protocolli ha il potere di spezzare il nesso causale tra l’evento lesivo e la condotta negligente della struttura ospedaliera.

Il Collegio, quindi, accertata l’origine nosocomiale dell’infezione che aveva causato la morte della paziente, ha condannato la Asl di Taranto al risarcimento dei danni, accogliendo la domanda dei congiunti della defunta.

                                                               Avv. Claudia Poscia   

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