Il camice bianco è stato ritenuto responsabile del decesso di un uomo di 74 anni, stroncato da un malore mentre rientrava a casa da una pedalata in bicicletta

Un medico sportivo è stato condannato a 8 mesi per omicidio colposo in relazione al decesso di un uomo di 74 anni, stroncato da un malore nell’agosto del 2013 mentre rientrava a casa da una pedalata domenicale in sella alla sua bici.

L’uomo, come riporta la Gazzetta di Reggio, era un ciclista amatoriale che da anni correva come cicloturista con una società sportiva ed era regolarmente tesserato al team. Aveva ricevuto dall’imputato il via libera alla pratica di attività a livello agonistico.

L’inchiesta – sfociata nel procedimento penale – era partita dalla querela dei familiari della vittima, intenzionati a chiarire l’accaduto anche alla luce del fatto che, in base a quanto riferito, gli accertamenti sostenuti avevano sempre portato al rilascio dell’idoneità sportiva.

L’incidente probatorio, basato sugli esiti dell’esame autoptico, aveva evidenziato che la visita medica effettuata dal professionista non sarebbe stata svolta in maniera adeguata, come sostenuto dai congiunti del 74enne.

Il Giudice ha ritenuto di confermare la condotta negligente del medico che – riferisce la Gazzetta di Reggio – non avrebbe diagnosticato al paziente malattie facilmente riscontrabili.

Secondo l’ipotesi accusatoria, accolta dal Tribunale, la morte per arresto cardiaco poteva essere evitata con la disposizione da parte del camice bianco di accertamenti di secondo livello. Il caldo estivo, invece, secondo la perizia disposta dal Tribunale, avrebbe avuto scarsa incidenza sulla morte.

La vicenda aveva già portato, in sede civile, alla liquidazione di un risarcimento in favore della famiglia di centinaia di migliaia di euro. Nelle scorse ore è arrivata anche la condanna penale.
 

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